The Last of Us: la Recensione del 2° Episodio della Serie TV targata HBO

The Last of Us: la Recensione del 2° Episodio della Serie TV targata HBO

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Anno 2003: Giacarta. La nascita dell’infezione trabocca tra farine e granai dove il calore si amplifica e il fungo si muove velocemente affamato di vita. La crudeltà del Cordyceps si diffonde globalmente, tra occhi increduli, spaventati ma anche consapevoli: è l’inizio della fine. L’unico suggerimento per una minima via di scampo è brutale, eppure inevitabile. 

Anno 2023: fuori dalla zona di quarantena, Boston. Con la QZ ormai alle spalle e nel vivo di una missione di consegna e sopravvivenza. In una città completamente devastata, il road trip alla ricerca di una nuova speranza, vede i tre protagonisti Ellie (Bella Ramsey), Joel (Pedro Pascal) e Tess (Anna Torv) che si evolve sulla scia dell’incertezza e del sospetto. Sarà tutto vero quello che dice e che mostra Ellie? Da un lato l’uomo pessimista, intento a voler tornare sui suoi passi e cercare un altro modo per raggiungere il proprio obiettivo; dall’altro la donna tenace ma razionale che comprende la grande occasione di vittoria e l’arrivo verso l'insediamento ovest delle Luci. Al centro un bivio: la strada più corta piena di insidie, o quella più lunga che dirama il poco tempo a disposizione. 

La via degli infetti disegna un percorso lungo luoghi che il giocatore del game riconosce immediatamente e che presenta zombie circondati da un suono, che funge da localizzatore. Il Cordyceps sugli edifici si mostra dirompente con i suoi filamenti che assaporano qualsiasi materiale, costruendo dei paesaggi visivamente incredibili dove iniziano delle vere battaglie che lasciano - in chiusura - un’amara sorpresa.

Il secondo episodio di The Last of Us ricalca l’eccellente creazione del primo e stabilisce un nuovo record di visualizzazioni per la rete HBO. Il lavoro certosino e lungimirante di Craig Mazin e Neil Druckmann permette allo spettatore di immergersi completamente nella narrazione adattata dal videogioco, ma con il grande pregio di non risultare morbosamente attaccata alla sua prima origine. La capacità di rileggere delle scene a dieci anni di distanza e capire cosa funziona e cosa invece va cambiato, è il punto di forza su cui sembra appoggiarsi questa serie TV. 

Sontuosa, equilibrata e avvincente, la narrazione si distende lungo una danza alternata di silenzi e rumori, il triangolo emotivo dei personaggi, le luci e le inquadrature oscure che richiamano le atmosfere dei grandi horror/thriller. L’udito arriva prima della vista e il terrore si insinua pazientemente. Il lavoro di trasposizione filologica del prodotto è di qualità accertata. Nella prima parte dell'episodio comincia a crearsi il dialogo tra Ellie e Joel: i due rivelano qualche curiosità sul loro passato e già un primo impatto emotivo.

Nota a margine per l’ottima interpretazione degli attori che danno corpo a più sfaccettature - in maniera esemplare Anna Torv - e il viaggio è solo all'inizio...

Infected, il secondo episodio di The Last of Us, accompagna lo spettatore alla scoperta della città fuori dalla QZ tra incontri/scontri sorprendenti e perdite inevitabili. 

Il risultato è un perfetto mix di emotività e tensione dove il senso del pericolo riesce a emergere e a colpire con una potenza dirompente.

madforseries.it

4,8
su 5,0

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