The Big Bang Theory: Stuart? Un personaggio Strategico ma Mai Approfondito

Scritto da: Antonio GentileData di pubblicazione: 

Attenzione: questo articolo contiene spoiler

Prodotta tra il 2007 e il 2019 dalla CBS, The Big Bang Theory è stata una delle comedy più viste di sempre. Sheldon e il suo gruppo di amici sono entrati nell’immaginario comune di noi millennial (ragazzi nati tra la metà degli anni ‘80 e la metà degli anni ‘90) sin da subito. Nella seconda stagione, però, appare un elemento mai visto, che di nome fa Stuart Bloom. Ed è proprio su di lui che vorrei concentrare questa indagine. 

Chi è Stuart? È il proprietario della fumetteria dove si recano spesso i nostri protagonisti. Sappiamo altro di lui? No. Dove è nato? Dove è cresciuto? Chi sono i genitori? Tutte queste domande non hanno risposta. Non esistono puntate incentrate interamente su di lui.

Nelle prime stagioni lo vediamo impacciato ma meno nerd dei protagonisti. Un paio di volte lo vediamo chiedere a Penny di uscire. Lei risponderà positivamente ma gli incontri saranno un disastro per lui. Piano piano però il suo personaggio inizia un declino: perde la casa ed è costretto a vivere in uno stanzino nel retro del suo negozio.

Lo stanzino non viene mai mostrato e non ne conosciamo il motivo. Non ci sarebbe voluto molto ad aggiungere una nuova location, diciamo la verità: sarebbero bastati un letto, un lavandino ed un water. Nient’altro. Magari mostrarlo mentre si intratteneva con Raj ad orario di chiusura serale...

Poco più avanti nelle stagioni arriva un cambiamento: Raj, rimasto ormai solo dopo che Howard si è fidanzato stabilmente con Bernadette, inizia ad uscire più spesso col nostro Stuart. Sempre più amici, quando Howard all’inizio della sesta stagione torna dallo spazio, lo trova che vive in casa con Raj. Ed è proprio questa la chiave di volta: gli autori, dopo aver troncato la coppia Howard-Raj, hanno deciso di sostituire il primo con Stuart. Ma allora perché non approfondire di più il personaggio? Perché abbandonarlo nell’oblio di dettagli mai spiegati? Qualcuno potrebbe rispondere: “Forse d’ora in avanti avrà sempre più spazio e finalmente sapremo qualcosa su di lui”. 

Invece no. Stuart lentamente entra nella cerchia di amici; tuttavia non diventa mai regular. A volte c’è, a volte no. Bistrattato da tutti quanti, rimane sempre ai margini di ogni episodio.

Nel finale della settima stagione, quando Sheldon esplode a causa dei troppi cambiamenti, tenta un ultimo disperato tentativo recandosi nella fumetteria ma trovandola, purtroppo per lui, distrutta dal fuoco. Questa scena credo sia emblematica: Sheldon tenta di rifugiarsi nell’unico luogo a lui familiare, l’unico a non essere mai cambiato. D’altronde una fumetteria è pur sempre una fumetteria, giusto?
Anche Stuart è sempre Stuart. È questa la caratteristica che mi piace di più di lui. 

Nelle ultime cinque stagioni il suo personaggio diviene più presente, ma di dettagli non ne arriva manco uno. 

Perché fare in modo che Stuart rimpiazzi Howard e, di conseguenza, renderlo importante nell’ottica della trama di base di ogni episodio, senza mai aggiungere dettagli della sua vita? Dal punto di vista qualitativo la coppia Stuart-Raj non ha niente da invidiare a quella Howard-Raj. 

Può sembrare una domanda inutile ma non lo è. Caratterizzare un personaggio è la via migliore per imporlo nella memoria dello spettatore.

Stuart, in conclusione, mi ricorda molto Gunther, il barista biondo platino di Friends. In teoria i due personaggi non sono paragonabili: il primo è un comprimario, il secondo una comparsa, ma della vita del nostro protagonista sappiamo quasi quanto quella di Gunther, cioè nulla. Sta di fatto che Stuart, sempre depresso e auto-ironico, riesce a risollevare la trama di puntate troppo spesso soporifere, soprattutto nelle ultime stagioni.  

L'unica consolazione è il finale che gli è stato scritto: assumendo Denise, la nuova Assistant Manager, riesce a far decollare l'attività e addirittura a fidanzarsi con lei. Cosa, quest'ultima, negata persino a Raj.

"Ain't no party like a Stuart party because Stuart's never invited to parties".
"Non c'è festa come una festa con Stuart, perché Stuart non viene mai invitato alle feste".

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