9-1-1: Lone Star - Recensione del primi 2 Episodi della Serie TV Spin-off

Scritto da: Matteo RossiData di pubblicazione: 

“911, Qual è l’emergenza?” 

Dopo il buon successo dello show 9-1-1, il rodato duo composto da Ryan Murphy e Brad Falchuk (Glee, Scream Queens) in collaborazione con Tim Minear (che ha già cooperato con loro in veste di sceneggiatore in American Horror Story) decide di creare per la Fox un nuovo action drama, spin-off della precedente produzione: nasce così 9-1-1: Lone Star.

Lo show, mantenendo basi simili alla serie madre in fatto di dinamiche, presenta un cast completamente diverso e sposta l’azione dalla città di Los Angeles ad Austin, in Texas.

In questi primi due episodi facciamo la conoscenza del capitano dei vigili del fuoco di New York Owen Strand, interpretato da Rob Lowe (Brothers and Sisters) che si trasferisce, insieme al figlio T.K. (Ronen Rubinstein), ad Austin per dirigere una caserma devastata da un incidente in cui hanno perso la vita quasi tutti i membri della squadra.
L’uomo verrà incaricato di formare e guidare un nuovo team di pompieri pronto ad intervenire in qualsiasi emergenza.

I personaggi che vengono introdotti nella serie sono estremamente caratterizzati e formano un gruppo molto eterogeneo, ricco di sfaccettature in ambito razziale e di orientamento sessuale e religioso: da Paul, interpretato da Brian Michael Smith, vigile del fuoco afroamericano transgender, a Marjan che ha il volto di Natacha Karam, donna musulmana temeraria e tosta.

Ciò che sembra accomunare i protagonisti è un forte background, fatto di dolori, perdite e traumi:

  • Owen è stato scelto per occuparsi di questo dipartimento in quanto, già nel 2001, si è trovato in una situazione simile a causa della perdita di alcuni membri della sua squadra nell'attacco alle Torri Gemelle, fatto che tra l’altro, a causa delle inalazioni di polveri sottili che hanno respirato i soccorritori, lo ha portato a sviluppare un cancro ai polmoni.
  • Judd (Jim Parrack visto già in True Blood), unico sopravvissuto al disastro in cui è stata coinvolta la precedente caserma di Austin, ha sviluppato una sindrome da stress post-traumatico che ancora non ha risolto.
  • T. K. ha un passato da tossicodipendente e la recente rottura con il suo ragazzo lo riporta verso la cattiva strada.
    Infine Michelle, interpretata da Liv Tyler (The Leftovers), capo dei paramedici, indaga da tre anni sulla misteriosa scomparsa della sorella Iris.

Oltre a presentare i suoi protagonisti, il resto dello screen time è gestito dai casi d’emergenza in cui la squadra si trova a prestare soccorso, che però, in questi primi episodi, danno quasi la sensazione di essere dei momenti riempitivi: le chiamate a cui rispondono sono infatti diverse e numerose e vengono risolte in maniera molto rapida e sbrigativa.

Tutto ciò fa sì che lo spettatore non riesca quasi a percepire quelle atmosfere classiche cariche di ansia e inquietudine che, in queste scene adrenaliniche, uno show del genere dovrebbe garantire, invece lo svolgimento troppo frettoloso smorza totalmente la tensione.

Benché infatti si chiami 911, lo show sembra, almeno fin’ora, più interessato a mostrare il lato umano e travagliato dei suoi protagonisti, piuttosto che sorprendere lo spettatore con sequenze frenetiche e al batticuore, ma potrebbe essere semplicemente un espediente temporaneo e soprattutto necessario a generare empatia nel pubblico e a farlo appassionare alle storie narrate.

Non mancano infine degli inaspettati momenti umoristici che hanno per protagonista proprio il capitano Owen (probabilmente il personaggio chiave e più rappresentato in questi episodi), alle prese con degli insegnamenti di cura estetica al suo team o con delle buffe fobie.

La serie quindi, ad una prima occhiata, sembra imbastire una storia estremamente ricca, dai toni che spaziano dal drammatico al comico e con protagonisti caratterizzati da una storyline ben indirizzata all'interno della trama.
Vedremo in seguito come gli sceneggiatori decideranno di proseguirle.
Unica pecca il trattamento poco incisivo riservato ai casi d’emergenza, sicuramente un punto che bisognerà rivedere nei prossimi episodi.

Con le sue prime puntate, 9-1-1: Lone Star riesce ad attirare gli spettatori puntando sui suoi protagonisti, estremamente caratterizzati e intriganti.

Le montagne russe dell’emotività corrono spedite, fra risate e momenti drammatici, ciò che purtroppo manca è un po’ d’azione e cardiopalmo.

madforseries.it

3,0
su 5,0

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