Recensione di Harry & Meghan: i Duchi di Sussex, tra Razzismo e Persecuzione della Stampa

Recensione di Harry & Meghan: i Duchi di Sussex, tra Razzismo e Persecuzione della Stampa

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Per comprendere al meglio alcuni dei punti salienti affrontati dalla docuserie con la migliore accoglienza di sempre su Netflix, Harry & Meghan, è necessario partire da una rispolverata di storia moderna e contemporanea.

Nel 1620 i Padri Pellegrini attraversarono l’Oceano Atlantico a bordo del Mayflower e fondarono la prima delle tredici colonie americane parte dell’Impero britannico fino al 4 luglio 1776, giorno in cui, per l’appunto, ogni anno, ricorrono i festeggiamenti per la Dichiarazione d’Indipendenza. Questa è una delle ragioni per cui negli Stati Uniti, la parte settentrionale del continente americano, si parla inglese (o quasi).  

Il Regno Unito, i Dominions (Canada, Australia, Nuova Zelanda, Unione Sudafricana e Stato libero irlandese), l’isola di Man e le isole della Manica, Malta, l’India e varie colonie e protettorati andavano anch’essi a comporre l’Impero. Poco alla volta, i possedimenti ottennero l’indipendenza e molte ex colonie aderirono al Commonwealth (CN), al cui interno convive il gruppo Reami del Commonwealth, i quali condividono lo stesso monarca, re Carlo III. Il contenitore di questa piccola porzione, il Commonwealth (da common: comune e wealth: benessere) delle nazioni è un’organizzazione di 56 stati nata per preservare l’uguaglianza dei diritti, la democrazia, la libertà di espressione, lo stato di diritto e lo sviluppo sostenibile per gli stati membri in specie per i più vulnerabili. Ciononostante, il principale motivo della sua origine è stato quello di continuare a sfruttare le risorse di paesi meno sviluppati da parte dei paesi più avanzati come, per l’appunto, il Regno Unito.

Al giorno d’oggi, tra molti di questi popoli, dilaga il malcontento specialmente dopo la morte di Elisabetta II, cui ha fatto seguito l’annuncio di Antigua e Barbuda di un possibile referendum per l’instaurazione Repubblica.

Purtroppo, come in molti altri paesi industrializzati, la componente xenofoba del Regno Unito non si è annullata con il progresso e la globalizzazione ma, al contrario, seguitano a verificarsi episodi criminali la cui causa è da individuarsi in sentimenti di natura razzista. Cosa ancor più grave se si pensa al ruolo chiave del paese in questione nel CN.

Ed è per questo motivo, come sottolinea il Principe Harry nel corso del documentario, che la Famiglia Reale inglese ha perso una grande opportunità con l’uscita di scena della duchessa di Sussex dagli incarichi reali. Infatti, Meghan Marke – attrice, attivista e duchessa - è di etnia mista, nata dall’unione tra Thomas Markle e Doria Ragland

L’hollywoodiana, resa celebre dal ruolo di Rachel Zane in Suits, racconta nel secondo episodio le difficoltà della sua infanzia legate al razzismo e di come quell’odio sia tornato a perseguitarla con l’annuncio della sua frequentazione con Harry. Quando la notizia è trapelata, insieme a congratulazioni e lodi, è balenata sui social, sulle riviste e sulla carta stampata l’opinione comune che vedeva Meghan Marke come l’ideale più lontano dal volto della regalità londinese in quanto divorziata, in quanto attrice, in quanto di etnia mista. La duchessa è stata più volte rappresentata dalla satira più ignorante attarverso le sembianze di una scimmia. 

Ciononostante, dopo il matrimonio, celebrato il 19 maggio del 2018 nella cappella di San Giorgio nel Castello di Windsor, grazie alla sua spontaneità, il suo calore materno, la sua forte d’animo e i suoi ideali che faticano a tacere, caratteristiche che ad Harry ricordano molto sua madre Diana, Meghan è riuscita ad entrare nel cuore dei cittadini di tutto il mondo, prendendo un ruolo di primo piano nella cronaca mondiale, scalzando in questo modo dal podio alcuni Senior della Famiglia; proprio a causa di ciò, il duca di Sussex crede abbia avuto origine il risentimento dei Windsor nei confronti di sua moglie.

Tra i volti noti più attaccati (velatamente e non) c’è senza dubbio quello di William, dallo scorso settembre principe del Galles, il Daily Mail, giustamente accusato di essersi spinto troppo oltre pur di pubblicare le sue copertine, e la stampa e i paparazzi in generale; infine, l’Istituzione, la Monarchia. Di quest’ultima fuoriesce un ritratto davvero poco lusinghiero che fa largamente comodo a coloro che la ritengono antiquata, ornamentale, un peso sulle tasche dei contribuenti e, invece, un duro colpo per i suoi fervidi sostenitori.

Oltre alla narrazione dell’abdicazione (per così dire) della carica di Altezze Reali, delle dinamiche che hanno fatto soffrire la coppia, come un aborto spontaneo e la loro persecuzione ad opera dei paparazzi con tanto di droni, Meghan ed Harry conducono il pubblico in un romantico e dettagliato viaggio all’interno della loro storia d’amore, dal primo incontro, alla proposta di matrimonio, alla nascita dei due figli, regalando adorabili scatti inediti e profonde confessioni.

La struttura dei sei episodi della docuserie segue la struttura canonica del genere: racconto in prima persona, narrazione dei fatti in ordine cronologico, interviste a camera fissa e copioso materiale per avvalorare gli argomenti trattati. Il prodotto non annoia e si lascia scoprire pian piano, con intelligenza e maestria, rispondendo a molte delle domande del suo pubblico. Sono presenti, inoltre, le dichiarazioni di esperti di storia inglese, amici della coppia e molti altri.

Ciò che traspare da Harry & Meghan è l’immagine di una coppia bellissima e forte che farebbe di tutto pur di proteggere la serenità della propria famiglia. Quella dei duchi è soltanto una delle versioni, la prima faccia della medaglia di uno degli argomenti più discussi dell’attualità degli ultimi anni ma, perlomeno, ne hanno fornita una. Tempo fa, Fedez e Chiara Ferragni in risposta ad uno dei tanti commenti che accusava la più nota coppia mondana italiana di esporre in maniera eccessiva i figli Leone e Vittoria sui social media, hanno risposto che in questo modo sarebbero stati loro a scegliere quanto e cosa raccontare. Meghan e Harry hanno fatto lo stesso, ottenendo in cambio da Palazzo (modo gergale per definire le dichirazioni della Royal Family) soltanto rumore bianco.

Nel genere della docuserie, Harry & Meghan risponde a tutti i criteri richiesti. Il racconto è preciso, generoso ed emozionante. Bellissimi gli scatti resi pubblici.

madforseries.it

3,5
su 5,0

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