Old but Serial: come dimenticarsi di quei Folli dell'A-Team? Ricordiamo insieme la nota Serie TV

Scritto da: Enrico CipollettiData di pubblicazione: 

Una delle serie TV più avvincenti, coinvolgenti ed intrattenenti degli anni '80 è sicuramente A-Team, prodotto di genere militaristico, che con le sue 5 stagioni da quasi 100 episodi ha divertito gli spettatori americani ed europei.

Uscita nel 1983, con una prima stagione di 14 episodi, arrivò da noi giusto un anno dopo, ma la sua diffusione continuò anche negli anni '90, epoca in cui anche noi nati e cresciuti in quel periodo potemmo godere di questo show cult senza tempo.

Prima di andare a dare una spulciata alla trama ed ai personaggi, è il caso di mostrarvi la singolare ed irriverente sigla dedicata al gruppo di mercenari più folle di sempre:

Con un'intro memorabile, la sigla mostra le scorribande dell'ex gruppo di militari, e tra inseguimenti con elicotteri, auto in volo ed esplosioni, ci vengono mostrati un ad uno tutti i membri del team, in una sequenza di immagini che li mostra in azione, per culminare poi con un fermo immagine con il bel faccione di ogni attore ed il nome in sovrimpressione. Un tratto ricorrente nelle sigle del tempo.

La trama

"Dieci anni fa gli uomini di un commando specializzato operante in Vietnam vennero condannati ingiustamente da un tribunale militare. Evasi da un carcere di massima sicurezza si rifugiarono a Los Angeles, vivendo in clandestinità. Sono tuttora ricercati, ma se avete un problema che nessuno può risolvere (e se riuscite a trovarli) forse potrete ingaggiare il famoso A-Team!"
In questa frase è racchiusa tutta l'essenza dei protagonisti, abilissimi ex militari incolpati di aver rapinato una banca durante la guerra del Vietnam, presi e resi prigionieri, ma riusciti ad evadere e a cambiare vita, dedicandosi alle attività di mercenari.

Los Angeles è la location dove è situato il loro quartier generale, e da qui, a bordo del loro iconico furgoncino nero, si catapultano in missioni quasi suicide, rischiando ogni volta la vita ma divertendosi come pazzi.

La follia, infatti, è la componente che più li caratterizza, e in ogni puntata affrontano pericoli a non finire, ma sempre in funzione di aiutare il più debole, messo nei guai dal cattivone di turno.

I membri

  • John "Hannibal" Smith (interpretato da George Peppard) un ex Colonnello, capo e mente dell'A-Team, abile soldato che, spesso, durante le missioni, fa uso di travestimenti per aiutare nella buona riuscita del piano.
  • Templeton "Sberla" Peck (Dirk Benedict) Tenente, soprannominato "Sberla", che con il suo fascino e charme è sempre attorniato da belle fanciulle. A nostro parere, il miglior personaggio.
  • H. M. Murdock (Dwight Schultz) è un ottimo pilota di aerei ed elicotteri, contraddistinto da una pazzia irrefrenabile, sicuramente il membro più simpatico del team.
  • "P.E." Baracus (interpretato dal leggendario Mr.T), i muscoli del gruppo, sempre incazzato e pronto a prendere a calci nel sedere chiunque; di solito guida lui il furgone dell'A-team.

Il film

Questa popolare serie è stata omaggiata, nel 2010, con un film prodotto dalla 20th Century Fox, con un cast d'eccezione composto da Liam Neeson nei panni di Hannibal, Sharlto Copley nei panni di Murdock, il mitico Bradley Cooper nei panni del don Giovanni Sberla e con "Rampage" Jackson (lottatore delle MMA) come Baracus.

Film, questo, che riscosse un discreto successo, ma che non ha raggiunto, secondo noi, i livelli di epicità ed il carisma della serie. Ambientato in Iraq anziché in Vietnam, ci mostra una storia nei giorni nostri, che con una trama accettabile, accompagna lo spettatore divertendolo per tutta la durata della pellicola.

Considerazioni finali

Serie che non ha eguali, frenetica e divertente, piena di cliché ma spettacolare dal primo all'ultimo episodio.

Personaggi di un carisma illimitato protagonisti di puntate piene di spasso, action e di risate. La serie ideale per godersi una qualunque mattinata di fine anni '90, quando, fingendoti malato per non andare a scuola, ti buttavi sul divano cominciando a fare zapping alla ricerca di un cartone o più serie per rendere più lieta la "convalescenza".

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