Cobra Kai: la Recensione Spoilerfree della Serie TV Sequel del Film Karate Kid

Cobra Kai: la Recensione Spoilerfree della Serie TV Sequel del Film Karate Kid

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Al mondo esistono due tipi di persone, quelli che hanno provato a fare il calcio della gru e quelli che mentono. 

Indubbiamente gli anni '80 e '90 sono stati un immenso bacino per quei teen movie legati al mondo delle discipline marziali d'Oriente, che hanno favorito il loro approdo qui in Occidente e che tuttora coinvolgono milioni di persone appassionate. Proprio qui si colloca Karate Kid, storia di un ragazzino che decide di farsi insegnare il karate dal suo nuovo vicino di casa per imbruttire gli altri karateka che lo maltrattavano.

Il resto è storia, leggenda. 

Cobra Kai never dies!

Se in Karate Kid trovavamo Daniel LaRusso (Ralph Macchio) come protagonista, Cobra Kai ci fa notare che esistono sempre più sfaccettature della stessa storia, dando spazio a Johnny Lawrence (William Zabka), colui che in realtà è sempre stato il vero ragazzo del karate (grazie How I Met Your Mother e grazie Barney Stinson per avermi aperto gli occhi), più di trent'anni dopo i fatti del film.

Johnny è un fallito che vive alla giornata, ancorato al passato sia nelle cose buone ma, soprattutto, in quelle che dovrebbe lasciarsi alle spalle. Una sera salva un ragazzino, suo vicino di casa, dall'aggressione da parte di quattro suoi compagni di scuola e da quel momento il ragazzo non gli si scolla più di dosso. 

"Non esistono cattivi allievi, soltanto cattivi maestri".

Questo è il fulcro di tutta la serie. Johnny è cresciuto, ha tratto un'amara lezione dalla sconfitta subita più di trent'anni prima. Ora cerca un modo per vivere la sua vita dignitosamente, e lo trova riaprendo il dojo Cobra Kai, cercando di buttare via il marcio che gli aveva dato una brutta reputazione negli anni passati. Lo fa per dare una seconda casa a ragazzi introversi che hanno bisogno di acquistare sicurezza di sé, e perché no, anche per riscattare se stesso.

In tutto questo però è ostacolato da Daniel LaRusso, che si comporta quasi come fosse ancora un ragazzino mettendolo in seria difficoltà più di una volta.

Cobra Kai riesce nell'intento di suscitare la nostalgia degli anni '80, con il ritmo travolgente delle musiche rock di quel tempo, e con un buon uso di flashback del primo film. Ci fa rivivere quelle serate passate a guardare quel tipo di film e a sognare di poter fare qualsiasi cosa. Penso sia stato per quello che in gioventù ho praticato qualche anno di judo.
Johnny è fuori dal tempo, nella sua mente vive ancora in quegli anni e le gag che troviamo nello show lo dimostrano, per esempio non ha idea di che cosa siano Facebook, YouTube, né tantomeno gli hashtag.

Come insegna Daniel (e prima di lui il maestro Miyagi in Karate Kid): "devi prima trovare il tuo equilibrio interiore" e Cobra Kai, degna eredità degli storici film, parla di insegnamenti: le arti marziali non sono soltanto un mezzo per vincere una battaglia, sono prima di tutto una filosofia di vita.

Lo show risulta pienamente godibile anche a chi non dovesse aver visto Karate Kid, grazie a un’ottima narrazione e alla struttura delle stagioni ben congeniata. Ma diciamoci la verità: chi non lo ha visto qualche spezzone dei film o mai sentito la sua citazione più famosa: "metti la cera togli la cera"? 

Mentre i primi due capitoli sono disponibili su Netflix (dopo essere stati inizialmente rilasciati su YouTube Premium), la terza stagione di Cobra Kai è già in post-produzione e, per tutte le informazioni relative, vi invitiamo a consultare la nostra guida approfondita!

Cobra Kai, la serie tv sequel di Karate Kid soddisfa le aspettative dei fan, risultando leggera con tratti umoristici. 

Uno show che deve assolutamente far parte del bagaglio seriale di ognuno di noi che, oltre ad avere una trama orizzontale ben collegata al film, offre delle sottotrame interessanti che tengono lo spettatore attaccato allo schermo.

madforseries.it

4,6
su 5,0

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