Black Mirror: Recensione della Prima Stagione della Serie TV di Charlie Brooker

Black Mirror: Recensione della Prima Stagione della Serie TV di Charlie Brooker

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Aaaah, che belli i tempi d'oro, quando l'uscita della prima stagione di Black Mirror aveva lasciato il pubblico tra l'interdetto e l'entusiasta! Non si parlava d'altro che di questa irriverente nuova serie TV. Era il lontano 2011 e Breaking Bad, spettacolo che tolse l'attenzione da quello protagonista di questo articolo, doveva ancora crescere diventando una delle migliori serie di tutti i tempi.

Questo primo articolo legato a Black Mirror non sarà di certo l'ultimo: come abbiamo potuto vedere, questo nuovo progetto uscito su Channel 4 (rete televisiva inglese) anni fa era una perla, una serie che trattava tematiche importanti a cui capita di pensare spesso durante la nostra vita. Sappiamo anche che, però, più passava il tempo, più questa serie peggiorava, ma ne parleremo in futuro.

L'esplorazione dell'influenza dei media sulla società dona allo spettatore molti spunti di riflessione. In realtà, Black Mirror è partita come una serie-commento alle nuove tecnologie, dotate di diverse terrificanti minacce orwelliane. Divenuti i "Grandi Fratelli di noi stessi", il secondo e il terzo episodio ritraggono una società di prigionieri di fronte allo schermo. 

La Prima Stagione

Comunque la si guardi, questa prima stagione in tre parti è stimolante e impeccabile, il cui episodio finale Ricordi Pericolosi è un trionfo straziante.

Ma andiamo per ordine: la brillante idea di partenza per il primo episodio di Black Mirror, in cui il Primo Ministro è invitato a fornicare con un maiale in televisione per salvare la vita della principessa reale rapita, esemplifica i suoi problemi.

Inizialmente, sondaggi online e social media indicano che la nazione non si aspetta che il Primo Ministro, interpretato da Rory Kinnear, adempia alla richiesta, ma quando i nuovi sviluppi causano un cambiamento dell'umore pubblico, i suoi fidati consiglieri lo sollecitano a riconsiderare la proposta.

Sulla carta, la premessa di Messaggio al Primo Ministro sembra ridicola. Tuttavia, lo showrunner Charlie Brooker lo racconta e lo elabora in modo completamente chiaro, usando la situazione distorta per dire qualcosa sui politici e sulla misura in cui essi sono influenzati dall'opinione pubblica. La trama è altrettanto provocatoria, come ci si potrebbe aspettare, ma l'elemento più preoccupante è quanto sia plausibile.

Lo stesso si potrebbe dire della serie nel suo insieme. Descritto da Brooker come una "scatola di cioccolatini fondenti", Black Mirror offre un assortimento di storie ciniche e autonome. Ogni episodio presenta un nuovo cast e un ambiente diverso, ma tutti usano scenari surreali per esplorare aspetti della vita moderna.

15 Milioni di Celebrità, il secondo episodio, immagina un futuro distopico in cui tutti trascorrono le loro giornate in cyclette, guadagnando crediti che possono essere utilizzati per acquistare varie forme di intrattenimento. 

L'unica via di fuga da questa esistenza monotona e schiacciante è un reality show britannico in stile Italian's Got Talent. Il suo accesso ha un costo assolutamente proibitivo e, come se non bastasse, i giudici, estremamente superficiali, non sono affatto interessati a talenti "genuini"...

È interessante notare che Robert Downey Jr. ha acquistato i diritti della terza, e probabilmente la migliore, puntata. Intitolata Ricordi Pericolosi, racconta di un mondo in cui quasi ogni persona ha un piccolo impianto che consente di registrare i propri ricordi. I personaggi, con l'aiuto di un piccolo controller portatile, sono in grado di riavvolgere e rivedere tutto ciò che hanno visto. Il processo può essere visualizzato nella mente della persona protagonista o su qualsiasi schermata vicina che tutti possano vedere.

Questa tecnologia è utile per risolvere piccole discussioni su chi ha detto cosa, ma un personaggio si spinge troppo oltre quando sospetta che sua moglie non gli stia dicendo la verità su una relazione passata. Le conseguenze delle sue azioni sono devastanti.

Se tutto ciò rende la serie impegnativa, è perché lo è, ma nel miglior modo possibile. Mentre la maggior parte degli spettacoli televisivi esiste per rassicurare le persone, Black Mirror si propone attivamente di turbare i suoi spettatori. Al momento, era semplicemente diversa da qualsiasi altra cosa in TV.

L'irriverenza di Black Mirror è ciò che la rende un prodotto unico nel suo genere, in grado di far riflettere lo spettatore su molte esperienze vissute. 

Il ritmo calzante degli episodi e l'ottima interpretazione rendono impossibile una qualsiasi distrazione.

madforseries.it

4,7
su 5,0

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