50 States of Fright: Recensione e Impressioni sulle prime 6 Puntate della Serie TV Horror di Quibi

Scritto da: Enrico CipollettiData di pubblicazione: 

Sam Raimi fa il suo esordio ufficiale su Quibi con una serie horror antologica che probabilmente non passerà in sordina, di cui è produttore e anche regista dei primi tre episodi: stiamo parlando di 50 States of Fright, ultima fatica del maestro dell'horror (e non solo), coraggiosamente lanciata sulla nuova piattaforma americana, che ha come particolarità (sempre meglio ricordarlo) quella di pubblicare serie TV con puntate dalla durata molto breve.

Se fino a questo momento Quibi era stata altalenante con l'offerta delle sue proposte originali, passando da buoni show ad altri alquanto anonimi, stavolta possiamo decisamente affermare che 50 States of Fright le farà fare un balzo secondo noi importante, acchiappando non solo quella fetta di fan di Raimi, ma anche tutti i fan del genere horror, perché questo prodotto, almeno al momento, è un ottimo show di tale genere.

La serie ci propone racconti del terrore e leggende metropolitane tramandate un po' ovunque negli Stati Uniti, e per il momento Quibi ha pubblicato i primi sei episodi contenenti i primi due racconti tra quelli che verranno proposti.
I primi due racconti, "The Golden Arm" e "Ball of Twine", sono composti ciascuno da tre puntate dalla durata che varia dai 5 ai 10 minuti ormai canonici della piattaforma.

The Golden Arm (Michigam)

Il primo racconto, diretto per tutti e 3 gli episodi da Raimi stesso, tratta la storia di un boscaiolo, David, interpretato da Travis Fimmel, che vive nel Michigan assieme a sua moglie Heather, interpretata da Rachel Brosnahan (The Marvelous Mrs. Maisel), che in seguito ad un terribile incidente avvenuto nei boschi mentre aiutava il marito ad abbattere un tronco, perde il braccio destro.

La donna così chiede al marito di realizzarle una protesi d'oro, che le causerà problematiche di salute che la uccideranno, ed in punto di morte farà richiesta sempre al marito, di sotterrare il suo corpo insieme al prezioso oggetto. In seguito a questi eventi, il marito compierà un atto che lo porterà ad affrontare una situazione macabra, quando sua moglie si risveglierà dal sonno eterno per vendicarsi per il comportamento di David.

In questo primo racconto c'è l'orrore allo stato puro; dopo un inizio più lento, atto a presentare la storia dei due coniugi, la vicenda scivola in una situazione di angoscia, ansia ed infine terrore.

Il miracolo di Raimi sta tutto nel raccontare la vicenda nella maniera più raccapricciante possibile in pochissimi minuti e con un budget al minimo per realizzare una produzione del genere.

Gli effetti speciali di bassa qualità non costituiscono affatto un malus, anzi servono per rendere il tutto più nostalgico per tutti gli amanti degli horror di serie B che hanno fatto la storia di tali prodotti.

Raimi è bravissimo nel trasmettere ansia allo spettatore con pochissime scene, dirette, piene di suspense e di goose bumps, nel perfetto stile del regista americano.

Un piccolo capolavoro del genere, quindi, formato Quibi, che sicuramente da uno slancio incredibile all'intera serie, aumentando le aspettative dello spettatore per gli episodi successivi.

Ball of Twine (Kansas)

Cambiamo stato, cambiamo storia e cambiamo regista! Nel secondo racconto, diretto, sempre per 3 episodi, da Yoko Okumura, ci troviamo a Francis, una piccola cittadina del Kansas che scopriremo avere un inquietante segreto.

Ming-Na-Wen interpreta Susan, giovane madre che arriva a Francis con la figlia per vedere la palla di rovi più grande del mondo, un simbolo di cui il minuscolo paese è molto orgoglioso, ma che nasconde un terribile segreto. Al suo interno, infatti, sono intrappolati i bambini di una storica famiglia della cittadina, e anche la figlia di Susan verrà inglobata all'interno di questa sfera di rovi, sparendo.
Susan chiederà così aiuto alle autorità locali, che, in realtà, si mostreranno tutt'altro che un valido aiuto.

Non facendo ulteriori spoiler della trama, possiamo dire che ci troviamo davanti ad un racconto probabilmente più debole rispetto al primo, ma pur sempre di buon livello!

L'orrore viene mostrato in una maniera differente, senza ricorrere a scene splatter (scoprite voi come), e mostrandoci tutto il panico ed il terrore che una madre può provare perdendo sua figlia.

Ci troviamo di fronte ad un horror dai tratti grotteschi, con scene da magone che si alternano a scene più trash, le quali si sposano benissimo con il tipo di prodotto.

La regia di Okumura è sublime, rendendo anche questo episodio una perla nel panorama delle mini-produzioni di Quibi, e sopperendo ad una minore capacità narrativa rispetto all'episodio diretto da Sam Raimi, molto più angosciante e cupo.

Conclusioni... (per ora).

50 States of Fright è il miglior prodotto che possiate trovare al momento su Quibi, e se siete amanti del genere horror, non potete assolutamente perdervelo.

Per ora sono usciti solamente 6 episodi della serie, e dunque non possiamo sapere come proseguirà questa serie antologica del terrore, ma le premesse sono d'oro!

50 States of Fright è la serie che eleva il livello della piattaforma Quibi, fin qui abbastanza singhiozzante per contenuti proposti.
Per ora non ci sentiamo di dare il voto massimo alla serie, perché non ancora conclusa ed anche a causa della leggera debolezza narrativa del secondo racconto rispetto al primo, ma ci troviamo di fronte ad una perla del genere horror televisivo.

Volete dei buoni motivi per lasciare tutto quello che state facendo e correre a vedere questo nuovo show? Sam Raimi, la regia di Yoko Okumura e le sensazioni di vedere un bell'horror vecchio stampo.

madforseries.it

4,5
su 5,0

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