The Alienist: Angel of Darkness: Recensione della 2° Stagione della Serie TV targata TNT

The Alienist: Angel of Darkness: Recensione della 2° Stagione della Serie TV targata TNT

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"Nel diciannovesimo secolo, si pensava che le persone affette da malattie mentali, fossero alienate dalla loro vera natura. Gli esperti che le studiavano erano, pertanto, note come alienisti.
Da alienista, curo i disturbi mentali ed emotivi dei mie pazienti, e provo ad alleviare le loro condizioni. Non ho la presunzione di curarli".

New York. 1897. Le cose sono cambiate...o forse no. La polizia brutalizza innocui manifestanti, la città è pervasa da una serie di omicidi e la figura del bambino continua ad essere in primo piano. "La mente di un infante si dilegua facilmente" pensano le menti deviate. Il ricongiungimento della triade appare inevitabile: il genio tormentato del dottor Laszlo Kreizler (Daniel Brühl), chiama alla scossa l’intrepida intelligenza della detective Sara Howard (Dakota Fanning) che si appoggia sull'ammaliante reporter del New York Time, John Moore (Luke Evans). La squadra, in ogni suo singolo elemento, ha percorso un cammino di evoluzione, per giungere, più solida, a risolvere un altro macabro caso nella seconda parte della serie.

Il terrore si respira nei passi compiuti dei carnefici. Una condanna, potenzialmente illecita, di una donna ritenuta colpevole di “isteria”, conduce gli occhi dello spettatore al primo vero sussulto. Questo è il tappeto che accompagna l’intera narrazione a tingersi, di note, di immagini, di comportamenti e direzioni di un colore sempre più scuro, un confine sempre più crudo. Si tratta di continuare ad eseguire alcune indagini forensi sulla crescente pila di corpi che spuntano fuori.

"Ha intuizioni sulla psiche criminale che sono fondamentali. L'osservazione è la miglior forma di comprensione".

Qualcosa di stregale si aggira nelle linee che tracciano gli indizi, tutti i movimenti che si innescano nella parte emozionale dei personaggi, delineano una struttura esterna: i luoghi dove si trova la violenza spasmodica e smisurata verso un essere così piccolo ed indifeso. Tutto nasce in una clinica ostetrica, un laboratorio malefico. La figura della donna è il centro nevralgico, nel bene o nel male. 

The Alienist: Angel of Darkness: Recensione della 2° Stagione della Serie TV targata TNT

"È l'assenza di meraviglia che trasforma un bambino, in una mente distruttiva come quella dell'omicida. Maestosità ed insicurezza sono fatali".

Il dottore (Laszlo) scopre l'ispirazione di una mente femminile (Karen), il giornalista (John) si lascia trasportare dagli accorgimenti di una vivace intelligenza, racchiusa nella detective (Sara) a capo delle indagini, posizionando la sua lotta e il suo arco come donna inascoltata, contro un mondo indifferente. Sara Howard ascolta queste madri della clinica, quando nessun altro si interessa a farlo e poi combatte per loro, e per se stessa. La presenza di John non è mai una sorpresa e il loro destino sembra connesso.

La disperazione nel creare legami significativi, le ramificazioni politiche e la disparità di classe aumentano lo stato di tensione che si percepisce lungo la cattura e la riproposta fuga della criminale, ogni momento di avvicinamento corrisponde ad uno di allontanamento, quasi a sottolineare gli strati di emergenza della mente disturbata, che, inevitabilmente troverà una sua pace.

"I suoi desideri di tanto in tanto la tormentano, sembra essere persa, come se prendesse vita allattando, e l'abbandono è un innesco per ospitare disturbi psicologici, variazioni comportamentali".

Ambientato nel 1897 sull'orlo della guerra ispano-americana, The Alienist: Angel of Darkness, risulta essere un continuo della prima stagione e non una voce a sé stante. E mentre l'aperta misoginia del 1897 è ancora una parte frustrante dell'America moderna, e non solo, questa seconda parte, mantiene i suoi alti valori di produzione, come i costumi e la scenografia, che aiutano a mantenere l'eleganza meticolosa dello show. 

Il cast risulta essere un valore fondamentale, con un intreccio ben condensato tra le spiccate personalità dei personaggi principali, mentre i secondari, svaniscono a lungo andare. L'oscurità di questa seconda parte acceca lo spettatore, che viene risucchiato in una tensione quasi costante. L'angelo delle tenebre è uno dei riflessi della mente umana schiacciata da legami velenosi e giudizi diffamanti. 

Angel of Darkness è una evoluzione dei personaggi della prima parte de L'Alienista con un altro macabro caso da risolvere.

La narrazione si tinge di colori oscuri e mantiene una certa tensione. Il cast è di alto livello come i costumi e l'intera eleganza meticolosa dello show, mentre la narrazione perde, a volte, la giusta fluidità. 

La visione è più che consigliata.

madforseries.it

3,8
su 5,0

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