Recensione di Doctor Who 11x06: un incredibile Viaggio in India

Recensione di Doctor Who 11x06: un incredibile Viaggio in India

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Sono passate solo tre settimane dall'ultima puntata di carattere storico, incentrata sulla storia dell'incredibile Rosa Parks.
In questo episodio di Doctor Who facciamo nuovamente un passo indietro nel tempo, nel sud-asiatico nell'Asia Meridionale del 1947, per scoprire il difficile momento in cui viene tracciata una linea tra India e Pakistan.

Una puntata in cui Yaz è al centro dell'attenzione, e a noi non può che far piacere. Finalmente conosciamo approfonditamente questo personaggio, riusciamo a scorgere il suo lato più umano...e a sapere qualcosa di più sulla sua famiglia.

Recensione di Doctor Who 11x06: un incredibile Viaggio in India

Su richiesta della giovane umana, il T.A.R.D.I.S. Team cercherà di scoprire il segreto che la nonna di Yaz si ostina a non rivelare alla nipote, e la storia dell'orologio rotto che le ha regalato.

Faremo la conoscenza di una nuova razza aliena, i Demoni di Punjab, che crederemo inizialmente colpevoli delle sventure che si stanno abbattendo nella pacifica cittadina.
Capiremo solo a fine puntata che quegli alieni apparentemente minacciosi, non perseguono più la strada del male, ma hanno deciso, dopo che la loro razza è stata quasi del tutto annientata, di viaggiare nel tempo per onorare i defunti.

Il vero mostro della puntata è l'uomo, incapace di convivere in pace con i propri simili e determinato a tracciare futili linee su una cartina geografica.

Il Dottore e i compagni non potranno far altro che assecondare gli avvenimenti, essenziali, perché Yaz possa nascere.
Assisteranno però ad una delle scene più commoventi della serie, sicuramente di questa stagione: il matrimonio impossibile tra la nonna di Yaz (Pakistana) ed il suo consorte (Indiano), ed alla tragica perdita di quest'ultimo, per mano di suo fratello minore e della sua cieca visione.

Recensione di Doctor Who 11x06: un incredibile Viaggio in India

Ancora una volta Doctor Who dimostra di funzionare egregiamente anche nel momento in cui non incombe la minaccia un vero e proprio antagonista

Continua anche a delinearsi la profonda differenza tra la visione di Steven Moffat (precedente showrunner) e Chris Chibnall (l'attuale): quest'ultimo parla più dei "nemici" intrinsechi in noi e nei nostri vicini di casa, e meno di quelli che vengono da molto lontano.

Si tratta di una stagione improntata maggiormente sul sociale e che offre molti spunti di riflessione.
A mio parere, però, occorrerebbe trovare un buon equilibrio tra i due artisti del tempo e dello spazio, il rischio, altrimenti, è perdere una buona parte del pubblico.

Degne di nota le ambientazioni, che in questa stagione sono assolutamente superlative, e i piccoli dettagli che hanno reso ancora migliore questo episodio: l'orologio ad esempio, un elemento di romanticismo scritto con classe, che non ha potuto non far emozionare.

Con tanta curiosità per il prossimo episodio, vi aspetto dunque la prossima settimana, con una nuova recensione di Doctor Who.

Nell'attesa, ci gustiamo il promo del prossimo episodio (l'11x07, Kerblam!):

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