I Am not Okay with This: Recensione della nuova Serie TV targata Netflix

I Am not Okay with This: Recensione della nuova Serie TV targata Netflix

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Dopo il successo di The End of F***ing World, Netflix ci riprova e produce una nuova serie tratta da un'altra opera di Charles Forsman I Am not Okay with This.

Lo show segue le vicende di Sydney, un'adolescente un po' problematica che cerca di destreggiarsi nella routine quotidiana fra scuola, problemi famigliari e l'amore represso per la sua migliore amica Dina. La monotonia viene improvvisamente spezzata dallo sviluppo di poteri paranormali che non riesce a controllare. Ad aiutarla ci penserà il suo vicino di casa, Stanley, da sempre innamorato di lei.

La difficile gestione delle sue facoltà e l'impossibilità a controllarsi finirà con il metterà in seri guai.

I Am not Okay with This: Recensione della nuova Serie TV targata Netflix

La serie per certi versi potrebbe essere definita un ibrido fra The End of F***ing World e Stranger Things (non a caso il creatore e i produttori hanno lavorato rispettivamente all'uno e all'altro programma televisivo): dalla prima riprende il tipo di protagonista, problematico e sopra le righe, e l'uso del monologo interiore per esporre allo spettatore i pensieri dei personaggi, dalla seconda invece l'impianto un po' "mistery" legato ai poteri di Sydney, che sembra un chiaro riferimento a Undici.

Nel suo complesso lo show non brilla per originalità: troviamo infatti alcuni cliché tipici dei teen drama, con amori repressi o non corrisposti, miscelati ad una componente sovrannaturale e un po' "comics", legata alla scoperta delle doti della protagonista e alla loro difficile gestione, temi triti che ritroviamo spesso in altre opere dello stesso genere.
Il tutto viene raccontato in perfetto stile Netflix, dove ritroviamo gli stessi elementi proposti in questa serie ma in prodotti molto più validi ed efficaci.

Per quanto riguarda i personaggi, Sydney è sicuramente molto interessante ed estremamente caratterizzata: insicura e introversa, contraddittoria e insoddisfatta della vita, con frequenti scatti d'ira derivati da profondi problemi familiari. La sua personalità emerge grazie ai monologhi interiori, che compongono buona parte dei dialoghi dello show, in cui analizza ciò che la circonda e dà sfogo alle sue frustrazioni.
La giovane Sophia Lillis (già vista nel film It) riesce a rendere perfettamente le mille sfaccettature della ragazza e ne dà un'ottima interpretazione.

Gli altri personaggi principali sono Stanley (a nostro parere, uno dei punti di forza dello show), il vicino di casa innamorato di lei, dolce e comprensivo nei suoi riguardi, interpretato da Wyatt Oleff (anche lui nel film di It), e Dina, la migliore amica di Sydney e suo segreto interesse amoroso, estremamente solare e ottimista, è l'esatto opposto di lei ed è impersonata da Sofia Bryant.

Il focus forse troppo concentrato sulla protagonista, fa si che la scrittura degli altri personaggi sia in alcuni punti un po' superficiale: appena accennati sono ad esempio i problemi di Stanley con il padre. In altri casi invece ci troviamo di fronte a dei veri e proprio stereotipi come Bradley, il fidanzato di Dina, che incarna il classico giocatore popolare della scuola frivolo e arrogante.

I Am not Okay with This: Recensione della nuova Serie TV targata Netflix

Lo show tutto sommato risulta godibile, il numero degli episodi (solo 7), la loro esigua durata (appena 20 minuti circa) e la compattezza della storia, che dà quasi l'impressione di guardare un film a pezzi, piuttosto che una serie TV, lo rendono un prodotto facilmente fruibile al binge-watching. 

Il finale aperto lascia spazio ad una seconda stagione che potrebbe essere, almeno sulla carta, decisamente più interessante, andando probabilmente a toccare il senso e l'origine dei poteri di Sydney.

I Am not Okay with This, la nuova proposta Netflix pecca di mancanza di originalità: troppo frequenti i cliché e rimandi ad altre opere. La protagonista è sicuramente un personaggio ben caratterizzato ma dalle caratteristiche già viste.
Probabilmente alcuni dei personaggi secondari avrebbero meritato un maggior approfondimento.

madforseries.it

2,8
su 5,0

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